ReTe per il Sociale Onlus in partnership con l’Opera Don Guanella Messico e il Consorzio Internazionale Disturbi dello Spettro Autistico – ASDIC- ha concluso con successo il primo anno del progetto a favore della popolazione di Iztapalapa, un quartiere periferico della capitale messicana.
Il Team locale supportato da ReTe e da un pool di Medici e Psicologi dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha raggiunto tutti e 3 i principali obiettivi previsti per la prima fase dell’iniziativa. Nello specifico:
1: Identificazione di protocolli diagnostici sostenibili e formazione agli operatori locali per la diagnosi della sindrome dello spettro autistico (DSA)
1a) Studio preliminare: valutazione clinica dei pazienti per l’analisi della concordanza tra ADOS-2 e CARS-2. Questo ha permesso di analizzare la situazione attuale di molti bambini che vivono nella comunità di San Miguel Teotongo, Iztapalapa.
1b) Formazione degli operatori sanitari della comunità, degli specialisti di salute generale e del personale non medico nella valutazione precoce dei segni di DSA. Le sessioni formative sono state condotte a favore di diversi psicologi e medici che lavoreranno permanentemente nella comunità su base volontaria. Questo personale qualificato è stato reclutato dal team di Don Guanella a Iztapalapa.
2: Attuazione di procedure di trattamento e terapie sostenibili per le comunità a basso reddito
2a) Studio pilota con l’obiettivo di testare la fattibilità e l’efficacia del PMI (Parent-Mediated-Intervention-Terapia Mediata dai genitori) nella popolazione messicana. Una serie di sessioni di psicoeducazione e strategie comportamentali specifiche per la gestione dei bambini con DSA saranno fornite ai genitori, agli insegnanti dei bambini e al personale sanitario locale anche nell’anno 2.
3: Promuovere la consapevolezza sociale dei bisogni delle persone con ASD in Messico.
3a) Sono stati realizzati e distribuiti alle famiglie locali materiali di sensibilizzazione sullo sviluppo tipico dei bambini, sul loro sviluppo sociale, fisico ed emotivo, il linguaggio e la comunicazione, la cognizione e il movimento. Grazie a queste attività si è incrementata la consapevolezza su quelle che sono le pietre miliari dello sviluppo in queste età, in modo che i genitori e gli insegnanti sappiano quando chiedere aiuto.
3b) È stata portata avanti una campagna di sensibilizzazione capillare sui social network e attraverso vari organi politici (ufficio del sindaco), sanitari (centro sanitario comunitario) ed educativi (scuole).
Questi tre scopi principali stanno contribuendo alla creazione di un modello che potrebbe essere potenzialmente replicato in altre comunità e/o paesi a basso/medio reddito.
Gli ottimi risultati ottenuti durante il primo anno, nonostante le restrizioni e le sfide del COVID-19, hanno incoraggiato ReTe a continuare questo percorso che ha l’ambizione di promuovere un cambiamento permanente nei territori coinvolti, a partire dall’empowerment degli operatori locali (sia sanitari che non sanitari) attraverso un migliore know-how e dall’aumento della consapevolezza sui DSA tra la popolazione locale.
Inoltre, nell’anno 2 e nell’anno 3 la telemedicina e altre strategie di formazione da remoto, aiuteranno il decentramento dei servizi e ridurranno gli spostamenti delle famiglie e dei professionisti. Infine, il modello è pensato per creare una rete che permetterà alle famiglie, alle cliniche (pubbliche e private), alle scuole, alle ONG e ai dipartimenti governativi di lavorare insieme per essere in grado di rispondere alle mutevoli esigenze della popolazione affetti da Disturbi dello Spettro Autistico per il futuro.
Siamo molto grati per il sostegno che è stato dato al Progetto dalla Conferenza Episcopale Italiana, la precarietà dei serivizi sanitari in questa zona di Città del Messico è risaputa. Nessono dei bambini identificati e inseriti nel Progetto era mai stato diagnosticato o aveva avuto accesso a cure. Grazie a questa iniziativa un futuro diverso può essere garantito.